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Gabanon nasce in uno spazio rigenerato con attenzione alla sostenibilità e alla memoria del territorio. Un ostello accogliente immerso in un contesto unico, tra natura, storia industriale e possibilità di attività all'aria aperta.
Dal recupero della palazzina uffici e laboratorio di una ex-cementeria, nasce Gabanon, un luogo dove soggiornare, rilassarsi, gustare prodotti locali, praticare sport ed esplorare il territorio.
L’edificio risale ai primi del ’900, come sede della ditta Fratelli Palli, Caroni e Deaglio, produttrice di calce e cementi. Nel 1957 la fabbrica passa sotto il controllo della Cementi Alta Italia e nel 1965, con la dismissione degli impianti obsoleti, la produzione si riduce alla sola macinazione e insaccamento. Nel 1979 lo stabilimento viene ceduto alla Cementi Buzzi, che decide di interrompere l’attività produttiva e di istituire un centro di distribuzione attivo fino al 1995. Finalmente nel 2018 Buzzi Unicem, insieme al Politecnico di Torino e l’Associazione Il Cemento, avvia un piano di demolizione selettiva dello stabilimento, per preservare la memoria industriale, conservando alcuni edifici storici. Nel 2020 CAI - Conversione Area Industriale Srl rileva il complesso, per avviare un progetto di rigenerazione urbana e convertirlo in area turistico-ricettiva.
Oggi, grazie a questo intervento, il progetto Gabanon valorizza il patrimonio esistente, offrendo ospitalità, sport e cultura in un contesto unico, testimone di un’importante storia industriale.
Il progetto coniuga conservazione e innovazione, privilegiando sostenibilità e accessibilità. La riqualificazione energetica dell’edificio include cappotto termico, serramenti ad alta efficienza e un impianto fotovoltaico che copre gran parte del fabbisogno energetico, riducendo i costi di esercizio. Le acque meteoriche vengono raccolte e riutilizzate per l’irrigazione.
L’inserimento del verde è stato curato con essenze autoctone e non invasive, selezionate secondo le linee guida della Regione Piemonte, favorendo l’integrazione con il contesto. Il 65% delle superfici esterne è permeabile, grazie agli ampi spazi verdi e alle pavimentazioni in calcestruzzo drenante per le aree carrabili.